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Senza difficoltà si riconosce alla psicologia la capacità di leggere e spiegare il funzionamento della psiche. Ma anche lo psicologo più esperto, cha ha esplorato a lungo i meandri della psiche del paziente si accorgerà, specie con il passare degli anni, che il suo interlocutore rimane un essere inafferrabile, imprevedibile nelle sue altezze e nelle sue cadute. C'è qualcosa di grande che si nasconde in ciò che facciamo e diciamo di noi: l'umanità essenziale della persona. Il paradosso che ogni psicologo deve rispettare è la dialettica tra il dettaglio della vita quotidiana e la realtà trascendentale di una vita. L'uno aspetto rimanda all'altro ma il cerchio non si chiude mai. Psicologo del profondo, l'autore afferma con questo libro che la psicologia può pretendere per sé la capacità di riconoscere nella psiche la presenza e l'azione della «essenziale umanità». Ciò non significa mettere il bavaglio alle scienze dell'uomo e limitarne lo sviluppo. Al contrario. Se indagando il fenomeno psichico uno psicologo ammette di imbattersi nella sua essenza, potrebbe andare oltre le dinamiche del comportamento per dire qualcosa anche su ciò che «dovrebbe essere», dando indicazioni utili per trovare una maggiore armonia tra la vita che si conduce e la sua pienezza. Perché la patologia non è solo il conflitto tra forze psichiche in conflitto tra se stesse o con la società, ma anche il risultato della contraddizione tra rappresentazioni psichiche di sé e l'umanità scritta nella nostra natura. Aiutare a rendere dinamico questo rapporto non è impossibile: la psicologia può pretendere di arrivare a tanto. Destinatari: psicologi e studenti di psicologia, consulenti e terapisti della famiglia, educatori dei seminari.