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Con la costituzione dogmatica "Dei Verbum", il Concilio Vaticano II intendeva "proporre la genuina dottrina sulla divina rivelazione e la sua trasmissione, affinché per l'annunzio della salvezza il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami" (n. 1). Sulla linea tracciata da queste parole redatte dai Padri conciliari, il manuale presenta e spiega alcuni concetti e metodi che stanno alla base della teologia, ma che talora vengono dati per scontati. Nella prima parte prende in esame l'iniziativa salvifica di Dio, definita da secoli "divina rivelazione": come l'hanno compresa i due Concili Vaticani, come l'hanno elaborata i teologi, come il farsi della rivelazione nella comunità credente dà origine alla tradizione. Nella seconda parte affronta la trasmissione della rivelazione: il sacro deposito affidato alla Chiesa; gli aspetti che costituiscono la Bibbia in 'Sacra' Scrittura, diversa da ogni altro testo; i concetti di ispirazione e canonicità; infine la nozione di ermeneutica, che implica anche i riferimenti alla tradizione e al magistero.