I sermoni quaresimali e sulle collette di Leone Magno (san); Montanari E. (cur.); Pratesi M. (cur.); Puccini S. (cur.) - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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I sermoni quaresimali e sulle collette

  • Autore: Leone Magno (san)
  • Editore: EDB
  • Isbn: 9788810420331
  • Categoria: Teologia sociale ed ecclesiastica
  • Numero pagine: 368
  • Data di Uscita: 01/01/1999
  • Collana: Biblioteca patristica
29,80 €
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Leone Magno (440-461) ha lasciato un'impronta profonda nella storia del cristianesimo. La sua dottrina, la sua azione pastorale, la sua personalità sono testimoniate soprattutto dai 98 sermoni pronunciati a Roma durante il suo pontificato in occasione di varie ricorrenze liturgiche. Il nucleo della sua dottrina è costituito dalla risposta alla questione cristologica che nella prima metà del secolo V divideva i vescovi e le Chiese di Oriente. La risposta di Leone - perfetta natura umana e perfetta natura divina sussistenti nell'unica persona di Cristo - fu accolta dal Concilio di Calcedonia. Il teandrismo di Leone è il mistero che entra nell'esistenza temporale ed eterna dell'uomo. Nel culto liturgico si compie la sintesi tra la circolarità del tempo naturale e la perennità del mistero cristiano. I giorni della Quaresima pertanto richiedono un impegno spirituale straordinario come preparazione alla Pasqua, "sublime mistero della misericordia divina". Il tema della misericordia divina fa da sfondo a tutti i 19 sermoni della Quaresima. L'uomo deve percorrere la strada che la misericordia di Dio ha percorso per venire in suo aiuto, facendosi imitatore fedele della misericordia del Padre. Su queste basi teologiche si fonda tutta la predicazione di carattere prevalentemente morale ascetico dei sermoni di Leone sulla Quaresima. In essi Leone appare acuto conoscitore delle reali situazioni e delle debolezze umane; in esse emerge la finezza dello psicologo e l'ansia del pastore. Ma la sua drammatica e realistica visione dell'esistenza è come temperata dalla sua romanitas. Nel suo sguardo globale sull'umanità egli coltiva il senso della giustizia come aequitas, come moderazione aliena da ogni rigorismo, poiché la misericordia di Dio è attiva anche al di là dei mezzi ordinari di riconciliazione. Non secondaria dote dei sermoni è l'eloquenza tanto maestosa quanto semplice e armoniosa, che affascina il lettore.

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