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"L'Inverno sta arrivando" dicono i personaggi nella famosa saga del "Trono di Spade". Sta arrivando, freddo e minaccioso, ma Adele non è preparata, così come la maggior parte della sua generazione, quella che compie sessanta anni oggi e arriva in motorino sull'orlo della vecchiaia, senza casco. Una generazione rimpianta, idolatrata, criticata, scorticata e celebrata come mai era successo, una generazione di giovani vecchi che ha saltato a piedi uniti la maturità. Una comunità con una trama narrativa potente fatta di musica, di fotografie, di ricordi, di condivisione, che l'ha resa immortale e fragile in una eterna adolescenza protratta nei decenni. E adesso che l'inverno sta arrivando Adele si sente come se avesse uno spolverino addosso e dovesse affrontare il gelo di una nuova era, ostile e sconosciuta, scivolosa e piena di insidie. Come fare, come affrontare questa nuova età, avendo saltato quella, indispensabile, che avrebbe dovuto portarla fino a qui? Provando a tracciare un esile percorso, con una corda di salvataggio intrecciata di ironia e comprensione, che le permetterà, forse, di scalare quella indicibile montagna che si chiama tempo. E con la cucina, filo rosso di questa storia, che accompagna Adele tutta la vita e la ritrova, adesso, ancora con il grembiule addosso. Un romanzo di (non) formazione sul passaggio tra l'adolescenza canuta e la vecchiaia sconosciuta - paurosa sì - ma non ostile. Con nostalgia, curiosità, malinconia, dolore, affetto e, naturalmente, con le mani in pasta. Una lunga notte in cucina per lasciarsi dietro le spalle e una volta per tutte, il passato prossimo che morde i polpacci, e provare ad affrontare il futuro. Vuoi vedere che finalmente si diventa grandi? Buoni no, però.