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Com'è sorto lo "Stato islamico" nell'Iraq e nella Siria devastati dalla guerra civile e perché il jihad armato è diventato un attore chiave del panorama internazionale? Qual è la forza di un messaggio che attrae migliaia di foreign fighters? Perché il radicalismo islamista compie atti di inaudita efferatezza? Queste sono alcune delle domande cui il volume intende dare risposta, analizzando profili e strategie delle sigle che hanno scatenato una spirale di violenza capace di infiammare intere regioni del dar al-islam. Con la nascita di al-Qa'ida, e dopo l'11 settembre 2001, le formazioni che innalzano il vessillo del jihad armato hanno raggiunto un raggio d'azione che va dal Pakistan alla Mauritania e, nonostante sconfitte e ripiegamenti, sono riuscite a squassare i precari equilibri del mondo musulmano. Un'analisi precisa e articolata che dimostra con quali strategie il terrorismo jihadista sia stato capace, dopo la morte di Osama bin Laden, di riorganizzarsi e diversificarsi per agire da protagonista nel grande disordine della geopolitica mondiale. Oggi sta sfidando il predominio di potenze regionali come l'Arabia Saudita, l'Iran e la Turchia in uno scontro dagli esiti imprevedibili, e ha portato la sua violenza sanguinaria anche nel cuore dell'Europa.