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Una grande mostra e un evento atteso da decenni, entrambi a Brescia ed entrambi collegati alla storia più antica della città e di un vasto territorio. Una mostra non a caso realizzata a Brescia, la Brixia dei romani, che comunque non si limita a illustrare l'origine della città ma racconta per la prima volta la grande vicenda che ha portato, tra il III e il I secolo a.C., alla romanizzazione delle genti del Po. Una vicenda che ha la potenza di un'epopea, una storia di scontri ma anche incontri di civiltà, di sopraffazione e di profonda integrazione. Un'epopea che annovera nomi a noi familiari dai libri di scuola, Annibale, Scipione, Emilio Lepido, Mario Silla, la Gallia Cisalpina, la Roma Repubblicana, ma anche di personalità che nulla hanno a che fare con campagne militari e battaglie, come quelli del filosofo Catone o del poeta Catullo. Una storia che, tra pace e guerra, permette la creazione di un nuovo modello sociale, un percorso di trasformazione, o meglio modernizzazione, di un grande territorio, una metamorfosi sociale e culturale, innanzitutto, ma anche fisica, con disboscamenti, bonifiche, messe a coltura di terre fertilissime e con la fondazione di città unite da grandi strade consolari. Un percorso lungo tre secoli, dopo i quali nulla è più stato come prima.