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A oltre dieci anni dalla scomparsa, la figura di Antonio Ruberti diventa sempre più interessante, storicamente, per comprendere l'evoluzione delle politiche dell'istruzione e della ricerca in Italia. Non solo per quello che Ruberti ha fatto, ma anche, se non soprattutto, per quello che ha tentato di fare, senza riuscirvi. I successi e i fallimenti del suo impegno politico-istituzionale si sono dovuti confrontare con difficoltà e incapacità, purtroppo persistenti, della classe politica nazionale di comprendere che per rendere l'Italia un paese economicamente e politicamente competitivo occorre dotarlo di un efficiente sistema della ricerca e della formazione, dinamicamente inserito nel funzionamento dell'economia e delle istituzioni politiche e civili.