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A differenza delle pietre preziose, i sassi sono per antonomasia l'emblema di ciò che è privo di qualsiasi valore. Tuttavia, il diffuso interesse per i ciottoli sembra concentrarsi esclusivamente o prevalentemente sulla loro forma (il perfetto ovale o tondo), cioè sono visti come "sculture" naturali. L'incontro dell'autore con i ciottoli "dipinti" è avvenuto sulle coste e lungo i fiumi della Toscana, una pressoché inesauribile varietà di "caleidoliti", ciottoli che recano su di sé una "bella immagine". L'autore osserva, raccoglie, leviga e fotografa i suoi ciottoli. E così gli è venuto in mente di chiamarli "giottoli", in onore del grande pittore toscano: Giotto infatti è non solo l'artista in cui sembra sia la natura stessa a dipingere, ma è altresì il cantore del mondo francescano e dei suoi valori di povertà e umiltà. Ed è appunto toscano come i ciottoli da lui raccolti.