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Il manuale promuove la formazione di un pensiero critico sugli attuali modi di essere della giurisdizione civile, tendendo a svelare connessioni tra istituti, spiegarne le ragioni di inflazione o desuetudine, e comunque ad allertare il lettore delle norme alla sorveglianza circa funzioni e disfunzioni che ne derivano. L'esposizione, che rinvia alla materia dei Libri II, III e IV del Codice di procedura, ha scopo didattico: a questo sono asserviti, oltre che un peculiare sistema di trattazione, anche digressioni verso temi di parte generale che, negli studi universitari odierni, corrono il rischio di rimanere altrimenti avulsi dalla meccanica del giudizio. Volendo accrescere la consapevolezza circa le tecniche processuali e la loro conformazione nei diversi tipi di cognizione e di esecuzione, l'illustrazione spesso ricorre, alla maniera di strumenti e non già di ulteriori oggetti di apprendimento, alle «Disposizioni generali» del Libro I. Di lì, ora che il formante giudiziario delle regole del processo va aumentando, viene una rinnovata guida, saldezza e orientamento della quale realizzano valori crescenti. Il metodo della comparazione, sia con ordinamenti stranieri che con altre discipline, pure trova denso séguito nel testo, come per la disamina del modello più di recente conquistato al Codice, la class action.