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L'insistenza del pensiero contemporaneo (Kierkegaard, Jung, Bloch, Barth, ma anche scrittori come Joseph Roth e Morselli) sulla figura di Giobbe deriva dal fatto che, attraverso di lui, ci viene presentato quel lato oscuro del divino, che si offre nell'immagine dell'angoscia e del dolore. Giobbe non è soltanto colui che nell'angoscia ha interrogato Dio, ma colui che nell'angoscia ha coinvolto Dio. La problematica che ne deriva investe in ugual misura il credente e il non credente, tutti coloro che, più o meno coscientemente, si trovano ad affrontare il grande quesito sul senso della sofferenza umana. La traduzione di Amos Luzzatto privilegia, per il rigore filologico e per la cura del commento, il diritto che il lettore non specialista ha di accostare questo grande libro. Il saggio introduttivo di Mario Trevi indaga le molteplici risonanze e le valenze che emergono dal dialogo del lettore con Giobbe. Amos Luzzatto (Roma 1928), già presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, medico e studioso, ha compiuto gran parte dei suoi studi a Gerusalemme, ha partecipato a numerosi convegni nazionali ed internazionali sui temi della cultura ebraica e ha al suo attivo numerose pubblicazioni. Mario Trevi, studioso di psicologia e in particolare di Jung, si è occupato anche di letteratura.