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L'appassionata meditazione sul significato di essere donna di un'autrice femminista "dai tempi dell'asilo". Con leggerezza e ironia, Isabel Allende rievoca momenti del passato e indugia sul presente per raccontarci le ragioni del suo femminismo. L'autrice parte dalle origini, dalla sua infanzia e adolescenza trascorse nella cornice di una rigida struttura patriarcale. Fino agli anni sessanta, quando arriva la seconda ondata della lotta femminista e con essa l'istinto di ribellione come reazione naturale al maschilismo imperante. Isabel ci racconta le tappe del suo cammino: il raggiungimento dell'indipendenza economica, le relazioni tra i sessi, la sua biografia sentimentale e professionale. E poi la terza età, ciò che significa per lei, donna pienamente liberata e convinta che i modelli imposti portino a una forma di pregiudizio contro la vecchiaia. Un percorso biografico che serve all'autrice per rispondere a domande essenziali e pressanti: "Qual è l'origine di questa miscela esplosiva di desiderio e odio nei confronti delle donne? Perché queste violenze e molestie non sono considerate un problema di diritti civili o di diritti umani? Perché si tace su questi fenomeni? Perché non si combatte una guerra contro la violenza sulla donna, esattamente come si è dichiarata guerra alle droghe, al terrorismo o al crimine?".