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Regno di Napoli, 1858. Da anni, da quando l'amatissima moglie è stata portata via dal vaiolo, il principe Alessandro Altomare vive rinchiuso in un impenetrabile silenzio, interpretato dai più come chiaro segno di una follia causata dal dolore della perdita. Ma il fratello Eugenio, incapace di rassegnarsi a questa crudele sentenza, chiede aiuto al dottor Descuret, luminare francese degli studi sulla psiche umana, che accorre sulla Costiera amalfitana, dove sorge la dimora di famiglia, un edificio la cui bellezza è pari solo alla sofferenza che la abita. In un intreccio di narrazioni che si succedono sotto gli occhi del lettore, prende forma un'indagine che, dapprima concentrata su Alessandro e la sua nevrosi, viene in seguito deviata dalla comparsa di una donna che alcuni riconoscono come Chiara, la sposa da tutti data per morta. Ma accertare davvero di chi si tratti non è possibile. Così, nell'alternarsi delle voci e dei punti di vista, fatto e sogno si mescolano in un paesaggio fantasmatico e perturbante dove diventa impossibile distinguere realtà e allucinazione.