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Viene riproposto un testo classico del filosofo francese, apparso nel 1969. Lewis Carroll, gli stoici, Lévi-Strauss, Lacan, Nietzsche, Fitzgerald, Artaud... Attraverso la filosofia, la letteratura, la psicoanalisi, Gilles Deleuze compie una ricognizione acuta e gaia tra i paradossi che formano la teoria del senso e le varie celebrazioni delle nozze tra il linguaggio e l'inconscio. Non ci si sbarazza dei paradossi dicendo che sono più degni di Carroll che non della logica: bisognerebbe essere troppo "semplici" - afferma Deleuze - per credere che il pensiero sia un atto semplice, chiaro a se stesso, che non pone in gioco tutte le potenze dell'inconscio e del non senso dell'inconscio.