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Suggestioni horror e personaggi cyberspaziali, l'incubo di certe colonie penali su Altair IV e poi, alla maniera dei cartoon, i secrétaire del Settecento, con ribaltina, che tentano di spacciarsi, riuscendovi, per esponenti politici di primo piano; le terrificanti profezie "elettorali" di Lovecraft-Poe; dei gran diari tenebrosi del Paraguay non indegni, sempre sul piano dell'incubo estremo, d'uno Stoker o d'un Barker. E' dunque il trash delle culture giovanili d'oggi uno degli ingrediendi di cui Silvia Ballestra sembra servirsi a profusione per dar corpo a pagine esilaranti. Un mondo "trasho" e vertiginoso di rimandi e citazioni che l'autrice scaraventa nella pentola alchemica delle sue narrazioni.