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Nel 1995 il Montalbán saggista impegnato aveva previsto che cosa sarebbe accaduto in campo politico negli anni a venire. Questioni che adesso sono sotto gli occhi di tutti. L'immaginario che aveva nutrito generazioni di uomini nel ventesimo secolo è crollato e con esso sono andati in crisi il sistema democratico e la sinistra occidentali. Sono scomparsi gli intellettuali critici, è ricomparso l'integralismo. L'Europa ha abbandonato l'idea che lo Stato abbia finalità di emancipazione e ha rinunciato a essere una possibile terza via tra capitalismo selvaggio e barbarie. Eppure sopravvivono le ragioni che avevano generato quegli ideali. Montalbán passa in rassegna le cause delle degenerazioni delle attuali democrazie - l'evoluzione dei moderni partiti, liberal-conservatori e socialdemocratici, la rimozione del comunismo con la caduta del modello sovietico, le nuove povertà e ingiustizie, la falsa o cattiva coscienza del Nord, per individuare una via d'uscita. È come se vivessimo in un pianeta delle scimmie sopravvissuto a una terza guerra mondiale fredda, dove dobbiamo espiare i sogni utopici, rassegnarci alla civiltà consumistico-capitalista, rinunciare a un mondo migliore. Montalbán però rifiuta tale pessimismo, non si pente di aver creduto nel progresso della democrazia e fa appello alle coscienze critiche per ricostruire una Ragione Democratica e lottare a favore del bene delle verità possibili, ma soprattutto contro il male delle non verità evidenti.