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Questo saggio è considerato ancora oggi, a quarant'anni dalla sua originaria pubblicazione, una delle sintesi più intelligenti, dense e attendibili sull'arte italiana del XIX secolo: oggi un testo di riferimento, allora il punto di partenza per un nuovo modo di affrontare la lettura della cultura artistica del Settecento e dell'Ottocento in Italia. Al centro della riflessione di Sandra Pinto è il rapporto fra creazione artistica e potere: concentrando l'attenzione sulla storia delle istituzioni e su tutte le figure che promossero lo sviluppo della scena artistica degli Stati preunitari, l'autrice passa in rassegna criticamente la produzione di pittura, scultura e arti decorative nell'età dei Lumi, di Napoleone e della Restaurazione, da Pompeo Batoni a Giovanni Fattori. L'inedita tessitura tra arte e committenza, scoperta dei contesti, interpretazione dei territori, che ne è l'esito, consente al lettore di inserire le politiche di promozione delle arti all'interno del più ampio e variegato ambito della storia della cultura. La ripubblicazione del saggio rende finalmente fruibile il volume agli studenti universitari, ai numerosi appassionati dell'arte dell'Ottocento e ai lettori curiosi. Con 121 illustrazioni nel testo.