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Reinhard Höhn (1904-2000) fu un Oberführer (carica equivalente a quella di generale) delle SS, ma fu anche un archetipo dell'intellettuale tecnocrate al servizio del Terzo Reich. Sfuggito impunemente, come molti, alla denazificazione, dopo la guerra fonda un istituto di formazione al management. Peccato che per questo istituto è passata gran parte della dirigenza d'azienda tedesca: 600.000 persone almeno, senza contare altre 100.000 con la formazione a distanza. È una casualità? Oppure, come ci spiega Johann Chapoutot, storico del nazismo, vi è un legame profondo tra le forme di organizzazione del nazismo e le concezioni di direzione aziendale? La libertà germanica, antico topos etnonazionalista, trova espressione, e una via di realizzazione, anche nella libertà del funzionario e, più in generale, dell'amministratore: libertà di obbedire agli ordini ricevuti e di eseguire a qualsiasi costo la missione che è stata affidata.