Dago red di Fante John; Trevi E. (cur.) - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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Dago red

  • Autore: Fante John
  • Editore: Einaudi
  • Isbn: 9788806240967
  • Categoria: Letterature straniere: testi
  • Traduttore: Durante F.
  • Numero pagine: 206
  • Data di Uscita: 26/03/2019
  • Collana: Super ET
12,50 €
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«Dago Red», la raccolta di racconti pubblicata appena dopo «Chiedi alla polvere», corona il momento magico della carriera del narratore italo-americano, offrendoci una serie di «istantanee» (ora comiche ora struggenti) di tutto il suo mondo narrativo, passato e futuro. I temi sono quelli che ritroviamo puntuali nei romanzi della saga di Arturo Bandini: ai ricordi dell'infanzia povera e dei lunghi inverni nel Colorado si aggiungono le prime avventure a Los Angeles di un giovane ambizioso e innamorato della vita, che punta tutto sul suo talento e sulla fiducia in se stesso. Ben al di là della solita raccolta di testi sparsi, «Dago Red» è un complemento indispensabile alla conoscenza di Fante. Si potrebbe dire che, accanto ai quattro libri su Bandini, con «Dago Red» Fante abbia voluto regalarci un libro di Bandini. Introduzione di Domenico Starnone.

1 Recensione

Leggere uno solo dei racconti di Dago red, anche il più breve, basta per cogliere l'atmosfera che pervade il libro. Dago, alla lettera, è un termine dispregiativo col quale sono indicati gli immigrati italiani negli Stati Uniti del primo novecento; dago rappresenta pure la condizione di cui si vergogna il personaggio dei racconti, tanto da rinnegarla appena possibile, e anche quella di John Fante, che la riporta con icasticità nei suoi scritti: lo stile colloquiale e fresco, in prima persona, fotografa quei momenti della vita quotidiana di una modestissima famiglia di immigrati abruzzesi, spesso ferita da litigi coniugali, che compaiono in molti dei racconti. Altri sono dedicati alla figura del padre, ruvido muratore abruzzese orgoglioso, ammirato e spesso detestato per i suoi modi di fare all'antica e così dago. Altri ancora sono dedicati al protagonista, che non è altri che John Fante stesso, bambino, ragazzo o adulto che sia. Le sue marachelle innocenti oppure no; le sue opinioni sincere e profonde, forse perché proprie di un ragazzino ancora ingenuo, sulla Chiesa in cui è cresciuto, alla quale preferisce Dio senza esitare; la voglia di scrivere di sé e della propria famiglia nonostante questa glielo rinfacci, accusandolo di non avere orgoglio: tutto questo dà vita a una lettura piacevole e riflessiva, senza suscitare emozioni forti ma cucendo addosso a chi legge quelle più semplici e dimenticate. Come si può resistere all'immagine di un bambino, 4 anni, che decide di scappare di casa col suo cane e una valigia più alta di lui per andare a lavorare al circo, stufo della sua famiglia?

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