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Fra i patrimoni che il Novecento ci ha lasciato in eredità, il pensiero e l'opera di Walter Benjamin sono fra i più produttivi e fecondi. La sua scrittura, fulminea e penetrante, ha spaziato dalla critica letteraria alla teologia, dalla teoria dei media alla filosofia della storia, dall'estetica delle arti visive alla teoria dell'architettura e della città . Collocandosi al punto di convergenza di tradizioni eterogenee (messianismo ebraico e marxismo eterodosso, pensiero romantico e morfologia), la riflessione di Benjamin ha trovato espressione in una molteplicità di generi e di stili, la cui natura ibrida ha sempre affascinato, ma spesso disorientato i suoi lettori, che si sono accostati e continuano ad accostarsi alle sue opere provenendo da percorsi e ambiti disciplinari differenti. Articolato in quarantatré voci ordinate alfabeticamente, questo lemmario offre una bussola per orientarsi fra le costellazioni concettuali che disegnano i tratti fondamentali della modernità così come è stata esplorata da uno dei suoi primi e più acuti pionieri: una modernità che, lungi dall'essere stata archiviata dalle derive post-moderniste, non cessa di interpellare criticamente il nostro presente.