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La storia è quella di Euclione, un vecchio avaro (non a caso l'Aulularia fu un modello per Molière) che ha scoperto una pentola piena d'oro nascosta in casa da suo nonno e vive nel costante terrore che gli venga sottratta, spostandola da un luogo all'altro. La vicenda della pentola si intreccia con quella di Fedria, figlia di Euclione, contesa tra il giovane Liconide e lo zio di questi, Megadoro. Celeberrima la scena in cui Liconide chiede la mano di Fedria ed Euclione crede che stia parlando della pentola. Roberto Piumini ha tradotto in versi la commedia (che in versi, come tutte le commedie di Plauto, era scritta) e dove si interrompeva l'originale latino ha aggiunto un finale molto verosimile e fedele allo stile plautino. Il risultato complessivo restituisce un testo della più antica tradizione teatrale alla sua natura comica e alla sua forza letteraria.