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Nel 1961 Primo Levi risponde a un questionario di "Storia illustrata": è la sua prima apparizione nella veste di intervistato su un giornale. Da allora al 1987, anno della morte, le sue interviste censite sono state oltre 300. Quelle più ampie e più rilevanti (circa metà del totale) sono raccolte in questo volume, con un apparato di note che le contestualizza. Fino alla metà degli anni Settanta, Levi è interpellato soprattutto per parlare della sua esperienza di deportato raccontata in "Se questo è un uomo" e nella "Tregua". Poi, accanto agli interventi di testimonianza, intensificati soprattutto negli incontri con gli studenti, entrano in gioco i discorsi sul proprio essere scrittore (anzi, chimico e scrittore), e sono dichiarazioni preziosissime per comprendere a fondo il suo rapporto con la letteratura. Inoltre, questi testi contengono molte notizie biografiche non altrimenti note. Levi parla distesamente anche di questioni scientifiche, di politica, dei suoi rapporti con l'ebraismo. Questo libro di interviste è dunque uno snodo fondamentale per conoscere la figura intellettuale e morale di Primo Levi. Uno strumento che restituisce la voce allo scrittore, conversatore sempre acuto, pacato e gentile, estremamente lucido anche quando parla a braccio, come si vede nei testi sbobinati da registrazioni di interviste o interventi orali. Molte di queste registrazioni (per esempio quelle di un ciclo di incontri alla Radio della Svizzera Italiana) sono qui trascritte per la prima volta. Completano il volume la bibliografia e gli indici relativi a tutti e tre i tomi delle Opere complete, a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi.