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La vita della famiglia Breakstone ruota tutta intorno a Heather, la loro unica figlia: bella, dolce, piena di compassione per gli altri, sensibile e seducente. Agli occhi dei genitori, Heather possiede la compiuta perfezione di un orizzonte che tutto abbraccia, oggetto di un amore cosi assoluto che sembra in grado di redimere le loro esistenze di successo eppur mediocri: un matrimonio per caso e rassegnazione, un lavoro prestigioso ma non come quello degli amici, un appartamento grande ma non come quello dei vicini. Ma Heather no, Heather è unica, è solo loro. La vita di una famiglia come tante, che come tante è sospinta in avanti dall'abitudine e dalle norme sociali, attraverso le rarefatte e ansiose alte sfere. In basso invece, così in basso che sembra distante interi universi, c'è Bobby, un grumo di fallimenti e errori: quelli della madre drogata che l'ha messo al mondo nell'indifferenza; quelli della società che non sa offrirgli nessuna prospettiva che non passi per la violenza; quelli di Bobby stesso, che l'hanno condotto in carcere. Bobby e i Breakstone sono due atomi lontanissimi e diversi, apparentemente destinati a non incontrarsi mai: eppure il loro incontro sarà tanto imprevedibile quanto spiazzante, destinato a ribaltare qualsiasi aspettativa del lettore. Con il suo primo romanzo, Matthew Weiner conferma la sensibilità per il dettaglio capace di illuminare un destino dimostrata in Mad Men. "Heather, più di tutto" possiede il passo asciutto e fatale del thriller sotto cui si nasconde un affresco sociale spietato degno della grande tradizione letteraria che da Richard Yates arriva dritta a Franzen.