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Così, come un antico cantare, si apre "L'azione perfetta", terzo tempo della sinfonia romanzesca di Scabia composta da "In capo al mondo" e "L'acqua di Cecilia" (raccolti in Lorenzo e Cecilia). Siamo nella saga dell' "eterno andare" dove si narra dell'avventurosa vita di Lorenzo, violoncellista che suona per gli uomini, le bestie e le piante, e di Cecilia sua sposa, casalinga umile e realista, genitori di Sofia. Fra l'inizio della Seconda Guerra Mondiale e i primi anni del 2000 la protagonista, divenuta studiosa della mente, psichiatra, si imbatte nelle vicende spesso tragiche della storia, dentro le utopie, i teatri, gli amori e i terrori del '900, durante il tramonto del comunismo: e da tutto trae insegnamento per assolvere i tre compiti che si è data: ritrovare il padre salito troppo presto al cielo, capire chi sia veramente l'assassino del parroco che lei bambina, unica, ha visto in faccia, e vincere la morte - spesso dialogando coi due arcangeli bizzarri, il rosso e il celeste, traveggole sue e della sua famiglia. È il nuovo, visionario capitolo del narrare teologico-antropologico di Scabia.