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Figlio di un modesto impiegato universitario e di un'affascinante maestra di canto originaria di Parigi, Piet Barol si muove con dimestichezza nella Amsterdam della belle époque. Il suo, tuttavia, è sempre un ruolo da comprimario, perché pur essendo esperto conoscitore del piacere fisico e intellettuale in ogni sua forma, deve fare i conti con gli scarsi mezzi economici a sua disposizione. Questo non gli impedisce di sognare in grande, di desiderare una vita agiata in luoghi esotici e, finalmente, l'abbandono ai piaceri che sa di potersi procurare grazie al fascino e all'astuzia di cui è provvisto. Per soddisfare le proprie ambizioni, Piet decide di mettersi al servizio dei Vermeulen-Sickerts - una delle famiglie più ricche e influenti di Amsterdam - in qualità di tutore del loro figlio più picco-lo. Oltre a conoscere diverse lingue straniere, Piet è anche un discreto pianista, e sarà proprio grazie a questo talento che riuscirà a comunicare con il giovane Egbert, affetto da una gravissima forma di agorafobia che lo reclude in casa da anni. Il ragazzo è solo uno dei membri della famiglia e della servitù di casa Vermeulen-Sickerts che in un modo o nell'altro si riveleranno sensibili al fascino di Piet. Una galleria di personaggi - dalle giovani figlie Constance e Louisa al domestico Didier, dal padrone di casa Maarten alla sua insoddisfatta moglie Jacobina - tutti vividi in sé ma in orbita costante intorno alla figura magnetica dell'edonista Piet.