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"India è la creazione del mondo". Con queste parole Jean-Luc Godard salutava nel 1959 l'uscita di "India Matri Bhumi", uno dei film più misconosciuti e più straordinari di Roberto Rossellini. A cinquant'anni di distanza, Dileep Padgaonkar ricostruisce l'" avventura indiana" del maestro del neorealismo, un'avventura destinata a cambiare in profondità non solo il suo modo di fare cinema ma anche la sua vita privata. Attingendo ai ricordi dei protagonisti, a interviste e articoli dell'epoca, e a testimonianze inedite raccolte di prima mano, l'autore segue Rossellini a partire dal difficile periodo della crisi sentimentale e professionale con Ingrid Bergman fino al nuovo equilibrio raggiunto con la scelta coraggiosa e impopolare di dedicarsi ai film didattici per la televisione, e con il complicato menage familiare ricostruito intorno a Sonali Dasgupta, la donna conosciuta e amata a Bombay. Nel mezzo, a rivoluzionare ogni cosa, c'è l'India, un'India osservata non con le lenti dell'ideologia o dell'esotismo ma con un'eccezionale disponibilità a lasciarsi toccare e mettere in discussione da un popolo che Rossellini trova "profondamente razionale" e di una dolcezza e mitezza sorprendenti. Nel suo lungo viaggio il regista italiano sceglie di proposito di vedere quel che gli altri dell'India non vedono, e di raccontare quel che gli altri dell'India non raccontano.