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Dov'era il Quirinale, chi era Quirino? Queste domande non hanno avuto finora risposte chiare e sicure. Indagare quel mondo, che ci riporta indietro di 2900 anni, prima che Roma fosse "caput mundi", è stato cammino arduo e ricco di interrogativi irrisolti. Colli, monti e il sistema di rioni aggrumavano la forma arcaica di quella che sarebbe divenuta la città più famosa del mondo antico. Ma insieme a luoghi via via apparsi con maggiore chiarezza altri sono rimasti circondati da un'alea di mistero e di incertezza: l'Oppio, il Cispio, il Viminale, il Celio e per l'appunto il Quirinale. Anche la figura di Quirino divinità delle curiae a cui Romolo era stato assimilato, aveva mantenuto una fisionomia enigmatica. La ricerca ci aveva restituito informazioni preziose: la complementarità di Marte e Quirino, di guerra e pace; la connessione con la leggenda di Romolo; l'uso politico di quelle figure da parte di Cesare e Augusto, strateghi nel legare la propria immagine a quella di quei mitici attori dell'inizio di Roma. Nel corso di una imponente opera di ricostruzione di Roma antica in un Sistema informativo archeologico denominato "Imago Urbis" Carandini e il suo gruppo di lavoro hanno scrutato con il Georadar alcuni luoghi rimasti vaghi nelle mappe: fra questi il collis Quirinali e il Tempio di Quirino. Hanno individuato tracce importanti sia del colle che del tempio, il monumento gigantesco edificato da Cesare e da Augusto fra il 49 e il 16 a.C. Questo libro è la sintesi di questa esperienza archeologica.