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In questa pièce del 1923 lo scrittore austriaco riesce a riprendere le forme della tradizione teatrale europea innovandole dall'interno, con una sensibilità tutta moderna. Gli intrighi adulterini del giovane barone Jaromir vengono contrastati dall'"incorruttibile" domestico Theodor, che si illude di essere il regista degli avvenimenti, se non un vero e proprio demiurgo. Ma fra intrighi e contro-intrighi, Theodor, invece di dominare il destino proprio e altrui, riesce soltanto a innescare una catena di conseguenze che gli sfuggiranno completamente di mano e che sfoceranno in una felice conclusione per gli imprevedibili intrecci delle scelte di tutti i personaggi in campo.