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A raccontare è Pipsi, tenera fanciulla di origini tedesche e altoborghesi, che la guerra allontana dai genitori e da una vita privilegiata, proiettandola nella Praga postbellica degli anni Cinquanta, tra gli assurdi dettami del realsocialismo. Nitidi fotogrammi scandiscono la storia dei primi incontri in un cortiletto di periferia o del corteggiamento retrò cui fanno da sfondo le cucine fumanti dell'hotel Pariz, le gite estive sulla Vltava, per culminare nella grandiosa scena delle nozze che ha i segni e i colori di uno Chagall boemo.