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Nel 1961 Fenoglio scrisse una serie di epigrammi sui modello di Marziale. Composti come se fossero tradotti dal latino, e utilizzando nomi propri latini, passano in rassegna uomini e donne di Alba nel dopoguerra, satireggiandone i vizi pubblici e privati. In particolare l'ipocrisia e il cinismo che, sotto il fuoco dell'ironia fenogliana, sono sì fenomeni senza tempo, ma diventano tanto peggiori in quanto colti in un'epoca che, dopo la Resistenza, avrebbe dovuto segnare una svolta etica in tutta la nazione. Pubblicati postumi nell'edizione critica delle Opere di Fenoglio diretta da Maria Corti, gli Epigrammi sono ora presentati per la prima volta in un volume a sé, con due inediti e un ampio saggio introduttivo di Gabriele Pedullà.