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Nelle sospese istantanee di queste nuove poesie, nel loro apparente minimalismo, Consonni condensa magistralmente la ricchezza e difformità della vita sorpresa nei suoi aspetti dimessi, elementari. Animali, alberi, oggetti, colori sono uno a uno identificati e nominati, a formare una costellazione di significanti che, nel loro manifestarsi, ci rammentano uno stato di grazia possibile, l'eventualità della leggerezza. Piccole tessere composte da ricordi isolati compongono il quadro più vasto di un passato fatto di povertà ingenua e senza doppi fondi, quell'Italia rurale persa e irrimediabilmente trasformata che coincide con l'infanzia dell'autore.