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Colori, sapori, fremiti e ansie della vita marina in un mondo di tepore mediterraneo, dove anche la creatura più piccola sospira e canta le gioie e i dolori del vivere. Scrive Maria Corti nell'introduzione: "Nico Orengo appartiene a quella famiglia di poeti che vorrebbero incontrare le pietre parlanti, l'araba fenice, l'unicorno, perché sanno che in fondo qualcosa di non molto dissimile e di altrettanto fascinoso c'è nella natura."