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Ambientato in epoca Heian come la "Storia di Genji," questo romanzo di Tanizaki sembra quasi nascere da una costola del capolavoro di Murasaki. Ma al contempo è un romanzo totalmente moderno, con tutte le ossessioni erotiche di Tanizaki e con un sottile gioco tra finzione e realtà, tra narrativa di invenzione e filologia che tocca il cuore di ogni riflessione sull'arte e sulla letteratura. Il romanzo, per gran parte, si snoda sulla ricerca di una madre "rubata". Il padre di Shigemoto aveva ceduto la moglie a un potente nipote per ragioni di opportunità politica. Dunque, la nostalgia della madre come tonalità prevalente del romanzo. Che forse è, più in generale, una nostalgia della donna, un impossibile ideale di fusione tra maschile e femminile, desiderio e frustrazione ossessivi riprodotti coralmente da tutti i personaggi del romanzo. Prefazione di Giorgio Amitrano.