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L'autore analizza sette capolavori della Hollywood degli anni Trenta e Quaranta, che hanno dato origine a un nuovo genere: "la commedia delle seconde nozze", e riflette sulle sue conseguenze: la nascita di una donna nuova, la riflessione sui rapporti di coppia e sulla differenza dei sessi, sulla necessità in amore di una morte e di una rinascita. Tra filosofia e cinema, e mescolando Kant e Capra, Emerson e Cary Grant, Nietsche e Leo McCarey, Shakespeare, Ibsen, Freud e Hawks, Cavell ci propone uno sguardo del tutto nuovo sui signifati del cinema americano.