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Suggestiva e inusuale, l'ambientazione. Siamo in una cittadina della Francia settentrionale, affacciata sull'Oceano, negli ultimi anni del re Sole. Un piccolo regno dimenticato, corroso dall'umidità e dalla salsedine, sempre sul punto di essere inghiottito dalle acque. Signore del luogo è Gonzagues, ammalato di malinconia, giusto per disinteresse, tollerante per imperizia. Il palazzo è immerso nell'ombra, la corte vegeta nella noia e nell'invidia. Nei corridoi 218 pendole segnano le ore più strane. Su questo scenario immobile irrompono un giorno due personaggi. Il primo, Giuseppe, arriva da Pavia ed è un giovane "signore del tempo". Il secondo, Arturo, arriva dalla Polonia, riparando orologi alla ricerca di una salvezza altrimenti impossibile.