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I testi dei quattro evangelisti canonici non cessano di sorprendere a distanza di millenni, e la materia che trattano è ancora fonte di interesse e di sorpresa. A spiegare questo paradosso è il valore non solo storico ma anche culturale, narrativo e letterario che i vangeli possiedono - è il talento che Marco, Matteo, Luca e Giovanni dispiegarono nella stesura dei loro "romanzi", campionari di figure, episodi, immagini che hanno ispirato generazioni e generazioni di artisti. A questo aspetto Giancarlo Gaeta ha dedicato il suo commento, un commento laico che intende evidenziare le fonti storico-culturali relative sia alla tradizione ebraica, sia alla tradizione ellenistico-popolare, e distingue il letterario dal teologico.