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"Il problema della pace" è che la guerra continua sotto altre forme. L'Unione del giovane re Orso è più divisa che mai, dilaniata tra pretese dell'aristocrazia irrequieta, città che invocano la secessione, il popolo aizzato dagli Spezzatori e la morsa stritolante dei debiti bancari, pilotati da interessi sinistri che è bene non rimestare. La ricca e spietata Savine dan Glokta si è scoperta più fragile di quanto sospettasse, ed è decisa a soffocare ogni scherno e tradimento con una nuova imprevedibile mossa. Leo dan Brock ha vinto in duello Crepuscolo il Possente, eppure, nel grigiore della sua nuova vita da governatore, è come se avesse perso tutto, finché il suo aiuto non viene richiesto per un sogno luminoso che però potrebbe trasformarsi in un incubo, per lui e per tutti. Rikke deve lottare contro i poteri sconvolgenti della Vista Profonda che minacciano di divorarla, o trasformarla per sempre. Vick, spia e torturatrice, cambia mille maschere e identità, e nessuno sa quale volto si celi davvero nel profondo. Grosso ha promesso di tenere la sua famiglia lontano dai guai, e per farlo è costretto a compiere ciò che la sua stessa famiglia non dovrebbe scoprire mai. Trifoglio sorride agli insulti di chi deride il vecchio cauto in cui si è trasformato, ma è già successo che una volpe feroce si confondesse tra le pecore. Ancora una volta, le loro scelte sono destinate a incrociarsi in una danza vorticosa che è anche un duello micidiale, mentre il mondo va a fuoco tra congiure, processi, voltafaccia, innovazioni tecnologiche e l'ennesima guerra arrossa l'orizzonte, a cambiare tutte le regole del gioco. Con questo secondo volume della sua nuova, audace trilogia, Joe Abercrombie preme ulteriormente l'acceleratore sulle intuizioni e visioni che ne hanno fatto uno dei re del 'fantasy grimdark', lanciandoci a velocità indiavolata in un mondo brutale e complesso e in un caleidoscopio di personaggi che comprende guerrieri e prostitute, banchieri e ruffiani, terroristi e streghe tornate dalle terre dei morti; un universo che dialoga con umorismo mordace e dolente commozione con i nodi più aggrovigliati del nostro presente politico, sociale ed economico. Perché il problema della pace è che non dura.