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Per oltre quattro secoli l'onnipotente impero romano domina su gran parte delle terre conosciute. Le pietre angolari di questa stupefacente compagine statale, multietnica e viva di innumerevoli culture, vengono poste da un uomo solo, un condottiero di eccezionali doti e carisma, riservato e ambizioso eppure capace di farsi anche amare: Caio Giulio Cesare. Quel Caesar, che sconfigge l'orgoglioso Vercingetorige, che seduce la splendida Cleopatra, il valente scrittore, l'oratore facondo, lo stratega impareggiabile. Ma quali straordinarie risorse di energia e coraggio, abilità politica e militare deve possedere per conquistare da solo territori immensi, dalle Alpi alle Ardenne, soggiogando nel contempo l'intero mondo mediterraneo dell'Oriente? Sposato più volte, a capo di eserciti a lui fedeli fino all'estremo sacrificio, Cesare resta un eroe solitario: anche durante i bagni di folla che si celebrano nell'Urbe, in mezzo al popolo che lo acclama perché ha saputo togliere ai ricchi per dare ai poveri e distribuire terre ai veterani delle legioni, è solo. E per ciò stesso sempre in pericolo. Ma Cesare ama il rischio. Tutta questa gloria acquisita, tutta questa venerazione che sarebbe da tributarsi più a un dio che a un essere umano possono far perdere il senso della realtà. Assiso sul suo trono, accecato dai suoi trionfi, Cesare non sa scorgere i traditori che lo minacciano nell'ombra.