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«Ho voluto dipingere il tracollo fatale di una famiglia operaia nell'ambiente appestato dei nostri sobborghi. Dove regnano l'ubriachezza e l'ozio, prima o poi troviamo l'allentamento dei vincoli familiari, le sozzure della promiscuità, il progressivo oblio dei sentimenti onesti; poí, in conclusione, la vergogna e la morte.» Eppure, continua Zola, «L'Assommoir è il più casto dei miei libri. La forma, soltanto la forma ha scandalizzato i critici. Il mio crimine è di aver avuto la curiosità letteraria di raccogliere e di fondere in uno stampo molto elaborato la lingua del popolo». In queste pagine infatti Zola è riuscito a creare una forma narrativa che suscita intensa empatia con i personaggi e al tempo stesso esprime una violenta denuncia sociale, dando vita al primo romanzo che emana davvero «l'odore del popolo».
Un ritratto disturbante e dettagliato della povertà e della miseria di una famiglia parigina di fine Ottocento. Uno di quei romanzi che segnano nel profondo. Imperdibile.