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È il 1898, un freddo mese di novembre. Sulle arcigne montagne tra l'altopiano di Asiago e la val Brenta, a Nevada, gli abitanti sono ormai quasi del tutto scomparsi: la maggior parte di loro, oppressa da una spaventosa povertà, ha abbandonato i luoghi d'origine per emigrare in America in cerca di fortuna. Jole ha compiuto vent'anni e cresce sempre più bella mentre la sua giovane sorella Antonia ha seguito la vocazione religiosa e ha deciso di farsi monaca; il fratellino Sergio è preda di strani tremori dovuti a una causa misteriosa e viene affidato alle cure della "Santa", la guaritrice di un paese vicino. La momentanea apparente quiete della zona viene sconvolta quando entrano in azione due banditi che hanno intercettato il tesoro di lingotti guadagnati dal capofamiglia Augusto nel vecchio contrabbando con l'Austria-Ungheria. Jole si troverà da sola a fronteggiare il disastro: mossa da una sete di vendetta e armata soltanto del fucile paterno, si lancerà con l'inseparabile destriero Sansone sulle tracce degli assassini per fare giustizia. Ad accompagnarla saranno ancora una volta il vento e le stelle, che la circondano in uno scenario mozzafiato. Durante l'inseguimento, Jole attraverserà all'ultimo respiro boschi e paesi innevati e supererà continue difficoltà, senza mai perdere la determinazione che la contraddistingue, in accordo con la magia della natura e la fedeltà ai propri valori, lungo un viaggio che la costringerà ad andare molto più lontano di quanto avesse mai immaginato. "L'ultima patria" è il secondo romanzo della "Trilogia della Patria".