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Nella predicazione del Papa, la meditazione delle pagine evangeliche costituisce uno dei momenti centrali, perché tutto nasce dal Vangelo e al suo messaggio tutto si riconduce, nella dimensione intima della fede e nella testimonianza della vita. A cominciare dal commento quotidiano delle letture della messa celebrata nella cappella della residenza di Santa Marta e, via via, nelle omelie, nei discorsi, nelle udienze, ben si vede come per il Papa sia un bisogno e un dovere prioritario mettersi personalmente a far assaporare la Parola di Dio, perché essa incontri e dimori nel cuore dei credenti. Nelle sue parole ritroviamo non solo l'originalità, la saporosità e la colloquialità del linguaggio che gli è familiare (le immagini, le metafore, le sottolineature), ma anche la congiunzione di una creatività meditativa che, attraverso un sobrio quanto intenso commento, sa esprimere l'essenziale da cogliere come esortazione spirituale, ammonimento morale, passione di ricerca. Concentrato sull'attualizzazione e la personalizzazione del Vangelo che deve vivere nell'oggi dell'uomo e penetrare ogni momento della sua esistenza, Francesco punta a far sì che il messaggio da cogliere non venga recepito come una bella «lezione» da ascoltare, ma arrivi a scuotere profondamente le coscienze e a portare ogni volta degli orientamenti concreti per la vita. Nel commento di Francesco ai brani evangelici si avverte la fede umile di chi vive dentro di sé quello che annuncia, e l'afflato del pastore che si pone in dialogo con chi lo ascolta, nella comune ricerca della verità e del bene, attinta alla luce e alla speranza del Vangelo. E in questo si avverte la tenerezza paterna del Papa; la premura materna della Chiesa che si riflette nelle sue parole; la forza dello Spirito - così spesso invocato - che lo illumina e lo guida. C'è in sostanza tutta la dimensione spirituale, ecclesiale e umana della predicazione come discernimento, messaggio e incontro, che si nutre anche della semplicità sapiente di Francesco nell'annunciare e testimoniare il Vangelo come Parola che vive. Nei testi qui raccolti appare nitidamente questa dimensione, nella quale si può leggere lo stesso tratto distintivo del suo pontificato, ovvero gli orizzonti ecclesiali e pastorali verso i quali desidera che la Chiesa cammini per essere autenticamente se stessa. Che siano alcuni momenti della storia di Gesù evidenziati nella prima parte di questa silloge oppure, nella seconda, alcuni aspetti fondamentali del messaggio evangelico, emerge sempre chiaramente ciò che per Francesco conta di più nell'incontrare Cristo e nel rimanere nel suo amore.