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Qual è il mistero dell'alchimia? È la più perfetta di tutte le vie, quella che è fatta per completare l'opera, per portare a compimento il lavoro della creazione. Così l'hanno concepita i sapienti - i filosofi come amavano chiamarsi gli alchimisti - che sapevano operare nel segreto, nel silenzio, lontani dal pensare del gregge, dove l'opinione comune è dominante. Perché è nel silenzio, nel buio della terra, nell'assenza di luce, nell'utero di una donna, nel mistero di un uovo che nasce la vita. L'alchimista si attiene a questa legge. Non si sottrae al mondo perché lo ritiene impuro, come fa il mistico. Sta nella vita di tutti i giorni, nel frastuono, tra le cose. Si occulta perché vuole assomigliare al seme, non vuole interferire. L'alchimista lascia fare alla sua forza germogliante. E riesce nell'impresa più importante: trasformare sé stesso.