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"'19' e 'Il ritorno' fanno parte di un gruppo di quattro opere, scritte nell'arco di pochi anni, cui ho dato il titolo complessivo 'Ai confini della realtà'. Non si tratta di un unico progetto narrativo, bensì di quattro libri inaugurali e cardinali, nel senso che ciascuno apre una modalità di scrittura per esaurirla nell'arco del suo svolgimento, e tutti si dirigono verso punti opposti del quadrante della realtà. '19' è nato intorno al percorso del tram che attraversa mezza Roma: un modo trasognato di viaggiare in avanti nello spazio e a ritroso nel tempo. "Il ritorno' racconta invece la missione da me compiuta nel 2002 in Afghanistan, come volontario delle Nazioni Unite: la pura cronaca di un intervento umanitario in capo al mondo. Pur essendo così diversi, diametralmente opposti tra loro, '19' e 'Il ritorno' si specchiano nel medesimo tentativo di avvicinarsi a una realtà che si sottrae. Rappresentano infatti il vicino e il lontano, l'assolutamente prossimo e il leggendario remoto, legati dal comune rischio di essere trascurati, di restare misteriosi e ignoti: il primo perché cancellato dall'abitudine, il secondo in quanto irraggiungibile."