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La poesia di questo terzo libro di Mariella Cerutti Marocco è una poesia essenzialmente della memoria. E infatti l'acuta, eppure discreta, sensibilità lirica di questa poetessa si sviluppa soprattutto a partire dal riaffiorare di immagini ed episodi di un passato ineludibile, sempre attivo come dolente materia d'affetti nella coscienza di chi racconta. La parte centrale del libro, infatti, è un vero e proprio romanzo lirico per frammenti, condotto in terza persona, dove si impongono, come elementi e figure chiave, il tenue colore di un'infanzia tenera ma inquieta e la centralità, destinata a sfumare in un drammatico distacco, di un padre amatissimo. La devozione e lo smarrimento è dunque un'opera in cui si manifestano la fedeltà di un legame che il destino ha voluto precocemente sciogliere e il senso di desolazione e irrimediabile perdita che ne è conseguito. Ma il libro, nel suo insieme così compatto e organico, va ancora oltre, imponendosi sia per l'equilibrio della sua visione dell'esistere attenta ai battiti di un cuore sempre vigile sia per la sua indagine "meticolosa e oscura" della quotidianità, tra presente e passato remoto. Ma anche per l'improvviso riproporsi onirico di antichi percorsi di paura e piacere, o per quell'aura diffusa e sottilmente coinvolgente di una quieta malinconia enigmatica. Introduzione di mario Santagostini.