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Negli ultimi anni è andata crescendo l'attenzione di giornali e tv nei confronti delle cosiddette scienze investigative, discipline che popolarissime fiction dipingono come praticamente infallibili. Se lo fossero davvero, non dovrebbero esserci casi irrisolti. In realtà, non è così. Cristina Cattaneo, una delle più note antropologhe forensi del nostro paese, ci spiega invece come i più moderni metodi investigativi non sempre siano in grado di rivelarci la verità su un reperto o un ritrovamento. La realtà con cui l'autrice si confronta quotidianamente è molto più complessa di come sembra, e richiede, oltre a strumenti di analisi innovativi e a una grande dose di intuito, una profonda consapevolezza dei limiti e delle imprecisioni della scienza. E il motivo per cui il dato scientifico non è sufficiente lo scopriamo attraverso i tanti casi che la Cattaneo e il suo team si sono trovati ad affrontare nel loro lavoro. Dalla vicenda dello scheletro rinvenuto in una discarica abusiva alle indagini commissionate dalla Chiesa su alcune ossa di santi; dalla storia di una madre uccisa, fatta a pezzi e nascosta dal figlio in cantina al misterioso ritrovamento di una necropoli del Seicento nel centro di Milano, sono tanti i casi in cui la patologa analizza resti umani, nel tentativo di ricostruire gli ultimi momenti di vita delle vittime e di individuare le cause della loro morte.