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Si chiamano Ali, Mohammed, Francisco, Ivan. Hanno quindici, sedici anni. Vengono dal Maghreb, dal Bangladesh, da Capo Verde, dalla Nigeria, dalla Romania, dall'Afghanistan. È un fiume tumultuoso d'umanità lancinante di cui vediamo soltanto la foce, sui banchi di scuola, per strada. Eraldo Affinati ha deciso di scoprire la sorgente: i luoghi e le ragioni profonde che spingono questi adolescenti a lasciare casa, lingua, madre e padre per sfuggire a guerra, povertà, miseria. Così, dopo aver conosciuto Omar e Faris nella Città dei Ragazzi, la storica comunità alle porte di Roma, li ha riaccompagnati in Marocco, da dove i due erano partiti ancora bambini. Questo viaggio nello spazio e nel tempo alla ricerca delle radici strappate si trasforma in una drammatica riflessione sulla paternità e sull'educazione. Per scoprire che spesso i gesti, i fatti e i silenzi contano più di molte parole, e che sono gli ultimi della Terra a insegnare le vie della giustizia e della pace.