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Dagli anni Settanta sino ad oggi, l'esistenza di una pista internazionale del terrorismo italiano è spesso stata data per scontata. Ma l'eversione italiana fu davvero frutto di un volere o di un'azione esterna? E quali furono le politiche e le percezioni dell'Italia degli anni di piombo, da parte degli attori politici stranieri? In un'opera sistematica, questi aspetti della storia italiana (e non solo) vengono approfonditi utilizzando documenti provenienti dagli archivi americani, inglesi, francesi, tedeschi, russi, polacchi, cecoslovacchi e jugoslavi. Una riflessione composita, arricchita da nuove prospettive di ricerca, che si interroga, con l'utilizzo di inesplorati angoli visuali e fonti inedite, sull'esistenza di collegamenti internazionali del terrorismo italiano nel più ampio affresco della guerra fredda.