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Chi liberò Gorizia e Trieste dal nazi-fascismo? I partigiani di Tito furono dei liberatori o un nuovo esercito di occupazione? Quali furono le conseguenze della nascita del nuovo confine tra Italia e Jugoslavia? Si tratta di domande a cui la storiografia sembra aver dato risposte ormai definitive. Ma se prestiamo orecchio ai racconti dei testimoni sentiamo una pluralità di narrazioni irriducibili ad un'unica versione dei fatti. Voci e sguardi che mettono in luce la dimensione soggettiva della storia del primo Novecento, attraverso la narrazione della quotidianità: dall'ascesa del fascismo alla guerra, dalle foibe alle manifestazioni per l'appartenenza nazionale. Il volume, facendo interagire fonti storiche, testimonianze orali e articoli tratti dalla stampa, descrive i complessi percorsi di rielaborazione della memoria, le dinamiche identitarie e i percorsi emotivi focalizzandosi sul territorio goriziano, che nel 1947 si trovò letteralmente attraversato da quel confine che rappresenterà il tratto finale della "cortina di ferro" e diventerà, poi, "l'ultimo muro" a cadere in mezzo all'Europa.