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In questo volume i libri di Primo Levi vengono presentati, attraverso una scelta antologica, in una prospettiva che apre le porte sui tre "mestieri" dell'autore torinese: quello di chimico, di scrittore e di testimone. L'introduzione ridiscute la partizione che, seguendo le indicazioni dello stesso Levi, è stata per lo più accolta dalla critica e offre una lettura in cui il chimico è più eloquente dello scrittore e il testimone spesso copre la voce più profonda della scrittura. Riemergono così, attraverso l'impegno contro il nazifascismo, i principi etici che sono alla base delle moderne democrazie e che chiariscono la luminosità della cultura ebraica nel cuore dell'Europa che precipitava nel nazismo. I ricordi familiari, degli anni universitari e dei primi impieghi divengono così i veri alleati dello scrittore quando denuncia nel fascismo non solo la catastrofe storica, ma il conformismo, la superficialità e la passività che minacciano ogni epoca e ogni società.