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Attivo negli ultimi decenni del V secolo d.C., Blossio Emilio Draconzio, poeta e uomo di legge, è un esimio rappresentante dell'élite culturale romana di Cartagine, in un Nordafrica occupato dai Vandali. Nella sua produzione di argomento pagano spiccano due epitalami, l'uno composto in prigione, l'altro dopo la scarcerazione del poeta, nei quali Draconzio associa con risolutezza autobiografismo e poesia d'occasione. Il presente volume fornisce un'edizione critica dei due poemi, accompagnata da un'introduzione, una traduzione e un commento di natura filologica e letteraria. L'analisi proposta ci svela un poeta particolarmente raffinato, sensibile alle sollecitazioni della retorica, un autore in costante dialogo con la letteratura precedente o coeva e nel contempo capace di riappropriarsi con originalità di un genere letterario tradizionalmente concepito come la celebrazione dell'istituzione matrimoniale e dei suoi valori.