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La differenza tra La llamada de la tribu e altri libri dell'autore è che qui a fare da protagonista non sono le sue esperienze personali, ma le letture che hanno plasmato il suo modo di pensare e vedere il mondo negli ultimi cinquant'anni. Il Nobel peruviano ha dato forma a una cartografia dei pensatori liberali che lo hanno aiutato a sviluppare un nuovo corpus di idee dopo il grande trauma ideologico costituito, da un lato, dal disincanto in merito alla rivoluzione cubana e, dall'altro, dalla presa di distanza da Jean-Paul Sartre, l'autore che lo aveva maggiormente ispirato in gioventù. Adam Smith, José Ortega y Gasset, Friedrich von Hayek, Karl Popper, Raymond Aron, Isaiah Berlin, Jean-François Revel, sono tutti autori corsi in aiuto a Vargas Llosa durante quegli anni difficili, mostrandogli un'altra tradizione di pensiero che privilegiava l'individuo sulla tribù, la nazione, la classe o il partito, e che difendeva la libertà di espressione in quanto valore fondamentale per l'esercizio della democrazia.